Proteggere la propria abitazione in modo tecnologico richiede sistemi di antifurto e di sicurezza. I consigli delle più importanti realtà italiane nel campo della protezione dell’ambiente domestico.
Fino a qualche anno fa si pensava a difendere i beni, ora la preoccupazione principale sono le persone. Parola di Franz Xaver Bossl, ingegnere e figlio omonimo del fondatore dell’azienda Ids di Piane di Morro.
Con lui abbiamo esplorato il mondo dei sistemi di sicurezza per le abitazioni cercando di capire le soluzioni migliori per ogni tipologia di famiglia: il ventaglio di proposte e davvero molto ampio e parte da alcuni punti fermi, come l’importanza del rispetto della normative che regola questo settore e della dichiarazione di conformità, fondamentale anche a fini legali e assicurativi.
Quali sono i sistemi più usati?
La sicurezza va vista come una serie di anelli concentrici: c’e la protezione di confine, quella di prossimità e quella dei volumi interni.
Le prime due si applicano a strutture di un certo tipo, perché segnalano l’intrusione quando la persona e ancora lontana, come nel primo caso, o sul perimetro dell’abitazione.
La protezione di confine spesso viene tralasciata nei condomini, ad esempio, e viene fatta con sistemi performanti e costosi, con cavi interrati e protezioni riflettometriche.
Ma ci sono anche soluzioni più economiche, come gli infrarossi passivi: tutti devono tenere conto di disturbi ambientali. La protezione di prossimità può essere utilizzata e può cominciare dalle tapparelle e dalle finestre: la protezione dell’infisso resta molto importante.
Quindi sensori magnetici che rilevano l’apertura, altri che percepiscono una possibile effrazione. Nove volte su dieci chi si introduce in una casa apre una maniglia.
Protezione all’interno della casa
Questa verifica il movimento: ci sono sensori termici, che sono passivi e sfruttano il calore, e i doppler, basati sulle microonde. Spesso si usano sensori a doppia tecnologia perché sensibili a manifestazioni diverse.
Abbiamo impianti cablati, con i cavi che collegano la centralina con i sensori: un sistema con otto sensori per infissi, due volumetrici e un combinatore GSM costa dai 2.000 euro in su.
Un pò più costosi i sistemi wireless, con i sensori che hanno un microtrasmettitore radio e non hanno bisogno di cavi; si parte da 2.500 euro per i sistemi wireless bidirezionali dove la centralina “parla” con i sensori.
In tutto questo è importante la trasmissione via GSM, con una SIM che manda messaggi al proprietario permettendogli l’uso del sistema tramite telefonino.