La crisi economica moderna, scoppiata in seguito agli scandali bancari del 2008, ha portato l’intera popolazione mondiale a rivedere i propri sistemi di produzione di ricchezza.
Sicuramente per le piccole e medie attività commerciali ed industriali, quelle che non possono contare su un appoggio bancario incondizionato tanto per intenrderci, il superamento di questa congiuntura economica è certamente ben più difficile.
Su di esse, infatti, ricade il grosso problema di non avere un’organizzazione tale da potergli permettere di adattarsi rapidamente ai cambiamenti di mercato che, come sappiamo, per essere affrontato con successo, va interpretato in anticipo.
A questo va aggiunto il deturpante e sfiancante sistema fiscale che non considera minimamente la realtà commerciale. Infatti con gli studi di settore si valutano parametri che molto spessono non sono interpreti realistici delle varie situazioni aziendali.
La mancanza di flessibilità operativa, quindi, derivante dalla piccola dimensione aziendale, non ha permesso a molte di queste attività di riuscire a rimanere competitive e reddituali per un lungo periodo.
In seguito a questa situazione, si è verificato un notevole aumento delle dismissioni di molte piccole attività commerciali.
I cartelli “cedesi attività” si sono moltiplicati e sono diventate molte le situazioni veramente difficili da sostenere. In un’ottica di questo tipo è del tutto normale che ci siano classi economiche e sociali che riescano a sfruttare le disavventure altrui.
Questo non vuol dire per forza che esse siano il male del mondo, anzi, molto spesso questo processo è fisiologico dell’economia e permette anche ad esse di rigenerare centri di produzione di ricchezza caduti in declino.
Nello specifico un certo numero di cessioni aziendali sono del tutto normali in un’economia moderna come quella del nostro paese.
In questa fase storica, sicuramente sono certamente aumentate, tuttavia l’acquisizione da chi ne abbia le risorse potrebbe essere una buona via per risollevare un’economia in crisi.
Vendere ai cinesi è diventato così molto frequente per moltissimi tipi di attività differenti, che spaziano veramente in tutti i settori dell’economia. Questa soluzione potrebbe essere veramente quella ottimale.
Analizziamola nel dettaglio.
Due sono le prospettive da cui esaminare questo fenomeno.
Innanzitutto è bene segnalare che chi si trovi in situazioni di difficoltà economiche sarà ben lieto di trovare un acquirente che, anche in questa fase economica, sia disposto ad investire capitale di rischio per rilevare la sua attività.
In secondo luogo non si può tralasciare l’impatto che questo fenomeno ha sulla competitività nazionale.
Essendo molte le situazioni di questo tipo, infatti, se si sommano tutti gli effetti da esse prodotte, si ottiene un ottimo fattore propulsivo per l’economia del paese.
Certamente la crisi ha creato non pochi problemi ai titolari delle piccole e medie attività italiane, e non solo, tuttavia avere una piccola possibilità di fuga è sempre un’ottima notizia.
Poter trovare acquirenti in questo periodo non è una cosa di poco conto.
Evidente è che la maggior parte di essi siano cinesi, tuttavia quando le attività sono svolte in linea con le leggi locali, arrecano sempre un beneficio economico all’intera collettività, questo punto poco importa l’origine del titolare.